Da più di 20 anni è testimonial dell’Amref, l’organizzazione senza fini di lucro che svolge attività di cooperazione allo sviluppo per promuovere il diritto alla salute delle popolazioni svantaggiate in Africa. Una scelta di vita che Giobbe Covatta ha raccontato ai volontari del Poliambulatorio dell’Associazione “Domenico Allegrino Onlus”, la struttura di via Alento in cui, da undici anni, viene offerta assistenza sanitaria gratuita a persone che versano in condizioni economiche precarie. Il comico napoletano li ha incontrati nella sede della onlus in occasione della tappa a Pescara del suo spettacolo “la Divina Commediola”, dedicato ai diritti dei minori. Accompagnato dalla presidente dell’associazione, Antonella Allegrino, l’attore ha visitato gli ambulatori di odontoiatria, odontotecnica, ginecologia, pediatria, reumatologia, otorinolaringoiatria, oculistica e cardiologia, presenti nella struttura, e ha rivolto parole di incoraggiamento ai volontari.
“Chi opera in questo settore sostituisce lo Stato – ha sottolineato raccontando della sua esperienza in Africa – Nel ’94 sono stato tra i fondatori dell’Amref Italia e il primo viaggio l’ho fatto in Ruanda. Quando sono tornato ero devastato dal punto di vista personale e pensavo di non tornarci più, ma poi ho capito che non potevo fare finta di niente”. Una scelta che l’attore non ha definito eroica o particolare, ma che ha attribuito, sdrammatizzando, alla necessità di stare bene con se stessi. “Mi dispiace per chi non fa volontariato perché è meno contento – ha proseguito – Quando vado in Africa, cosa che accade abbastanza spesso, mi diverto tantissimo. Ci vedo solo la parte leggera, al di là della fatica fisica che oggi sento di più rispetto a quando ho iniziato. Avrei potuto fare il pugile, ma piuttosto che prendere mazzate ho preferito girare l’Africa. Ogni tanto qualcuno passa e mi chiede se posso toccargli il bambino come se avessi poteri straordinari. Io o tocco ma non succede niente!” ha concluso scherzando.
“L’attività di volontariato ha bisogno di presenze e sostegno quindi la ringrazio per l’incoraggiamento e la disponibilità – ha affermato Antonella Allegrino rivolgendosi a Covatta – Vengono da noi persone che manifestano un profondo senso di solitudine oltre alle difficoltà che incontrano ogni giorno. Questo è il primo bisogno, accompagnato dalla necessità di sottoporsi a cure mediche. I nostri volontari non si limitano all’assistenza sanitaria, ma garantiscono anche una vicinanza psicologica per alleviare il senso di solitudine che diventa sempre più diffuso”. Antonella Allegrino ha ricordato che l’associazione conta sul sostegno di un centinaio di volontari e di otto giovani del Servizio Civile e che dispensa circa 3.500 prestazioni sanitarie l’anno. Preziosa è anche l’attività svolta in favore della terza età e della longevità attiva con l’assegnazione di 55 orti sociali ad altrettanti over 60 in due zone della città e l’imminente apertura di una terza area a Fontanelle.
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